sabato 11 maggio 2013

Ehìlnirusote e il lago degli animali sacri



Ehìlnirusote (da ehìl ni rusote, letteralmente "gallo e coccodrillo") è una delle ultime città del Gaimat a testimoniare, ancora nella Settima Era, l'antichissima e ormai quasi scomparsa tradizione di erigere abitati umani laddove risiedono delle creature fatate o animali totemici. Nella Seconda Era, moltissime città furono persino governate da animali fatati. Una traccia eloquente di questo periodo così lontano nel tempo si ha, per esempio, nei vessilli dei regni, in molti dei quali è rimasta l'effige di questi animali tutelari. 

Narra una leggenda che il fondatore di Ehìlnirusote, un prode  della Seconda Era chiamato An-oldrucil, ricevette in sogno l'incarico di fondare una città nel luogo in cui avesse scorto un gallo nero razzolare tra le fauci di un coccodrillo bianco. Per trovare il luogo indicatogli dal sogno, An-oldrucil dovette intraprendere uno dei viaggi più lunghi e avventurosi che vengano ricordati dagli annali. Arrivato, infine, nelle pianure a est della montagna sacra di Adhìrshagg, dopo aver attraversato praticamente tutto il contiente, il prode An-oldrucil giunse finalmente in vista dei due animali. Là, delimitò un'area inviolabile dove il gallo e il coccodrillo avrebbero potuto dimorare indisturbati nei millenni, e intorno a quest'area disegnò e fece costruire gli edifici di quella che un giorno sarebbe diventata Ehìlnirusote. Nel tempo, la città venne più volte assediata, distrutta e ricostruita, ma l'incantesimo di An-oldrucil preservò il laghetto sacro al sicuro dalla guerra e da ogni altro pericolo. 

La città ha quindi cambiato in più occasioni il suo aspetto, fino a raggiungere quello definitivo intorno al primo secolo della Settima Era. La sua architettura è caratterizzata da palazzi con i muri rivestiti da calce giallo ocra, tetti in tegole brune (spesso in forma di pagoda) e splendenti cupole di rame che i fabbri della città sono in grado di trattare con un procedimento segreto che ne impedisce l'ossidazione. 

Da pag. 327 a pag. 330 del romanzo "Le memorie di Helewen" si narra dell'arrivo di Ifalnor nella città di Ehìlnirusote, presso la corte di re Falwhun, e della profezia che riguarda il destino dei due animali sacri, il gallo e il coccodrillo. 


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